domenica 15 dicembre 2013

Solo per fiamma che brucia per fuoco

38 mesi
 
 
Quando qualcuno mi chiede che cosa si fa allo Spazio Montessori, di solito inizio una descrizione molto particolareggiata di tutte le attività che Sonia e Isabella con pazienza e creatività mettono a disposizione dei bambini. Immancabilmente, il mio interlocutore commenta: "Le stesse cose che fa mio figlio al nido barra all'asilo".
 
In realtà, quello che si fa in un asilo o in uno spazio di gioco montessoriano non differisce soltanto nelle attività che si fanno, perché è vero che molti spunti sono stati accolti anche nelle strutture tradizionali. Ormai in tutti i nidi i bambini fanno i travasi e in tutte le scuole d'infanzia ci sono i giochi di manipolazione dei materiali.
 
La vera diversità consiste nella gestione del tempo e dello spazio che sono di esclusiva competenza dei bambini, due aspetti sui quali, di solito, il controllo degli adulti è considerato essenziale. Sono gli adulti che controllano i tempi delle attività dei figli, a scuola e in famiglia, così come hanno il dominio sullo spazio che ha una certa organizzazione (d'arredo e di utilità) fissa.
 
Questo accade dappertutto e in tutte le situazioni di vita reale, sia che si sia genitori o insegnanti rigidi o flessibili, tanto è vero che solo nella cornice del "gioco libero" si concede di solito una certa autonomia su tempo e spazio.
 
 
Pensate perciò quale dovette essere la sorpresa dei genitori e degli insegnanti contemporanei a Maria Montessori nel vedere come, nel luogo più normato per eccellenza, la scuola, ella proponesse di affidare tempi e spazi fisici e mentali ai bambini, piccoli per di più.
Quella sorpresa si rinnova anche per noi che abbiamo affrontato l'apprendimento nei modi più tradizionali.
 
Vedere bambini che spostano tavoli e sedie, che si alzano e si siedono a piacimento, che arrotolano tappeti e che trasportano il cestino della spazzatura nel posto più comodo per se stessi ha dell'incredibile; per non parlare di chi si dedica per due ore alla stessa attività oppure, prima di sceglierne una, gironzola un po' qui, un po' lì, come alla ricerca di ispirazione. Oppure che... non fa niente del tutto, cioè si limita ad osservare gli altri o anche a non osservarli affatto!
 
Il punto-chiave è che ciascuno fa quello che si sente di fare in quel preciso momento, svincolato da ragionamenti di convenienza, di timore, di competizione, di pigrizia o anche semplicemente di adesione a un modello collettivo, cioè di imitazione dell'esempio altrui. In uno spazio ispirato al metodo montessori si agisce "solo per fiamma che brucia per fuoco", cioè per necessità interiore.
 
Lo racconta molto bene in versi Bruno Tognolini, autore contemporaneo che sta pubblicando le sue rime sul quotidiano La Stampa, dalle cui pagine online ho tratto questa poesia:

Fammi giocare solo per gioco
Senza nient’altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini 
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l’inizio
Con una coda ma senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco.
 

 
 
 
 
 

4 commenti:

  1. Sono molto belle le cose che scrivi, ma credo sia fondamentale dare sicurezza ai bambini e spesso la sicurezza é data da regole! I bambini necessitano di regole

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    1. Ciao! Mi hai ispirato un post o meglio una specie di gioco...
      Spero che continuerai a leggerci!

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  2. Ciao, grazie degli input :)
    Pensavo di far frequentare questo spazio a mio figlio di 2 anni... posso chiederti delle info sul servizio?
    Incontravate altri bambini durante le vostre mattinate? C'era molto ricambio oppure Cico aveva modo di fare amicizia con qualche bambino frequentatore fisso..?
    Le insegnanti sono attive e coinvolte?
    Grazie mille!! :)

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    Risposte
    1. Ciao, sarei contenta di scriverti personalmente per darti tutte le informazioni che ti servono. Se vuoi contattarmi puoi farlo con una mail a cecilia.m.voi@gmail.com

      In generale, comunque, posso dirti che, sui punti di cui mi chiedi, darei a questa iniziativa un ottimo voto. Il punto cruciale se intendi essere dei nostri l'anno prossimo (Cico ci sarà) è questo: fiducia nelle capacità dei bambini (e questo significa anche pazienza quando le cose non succedono subito) e un po' di sano "stordimento" quando vengono fatte o proposte modalità di relazione molto (ma molto) diverse rispetto a ciò a cui noi siamo stati abituati come scolari. Se hai un pizzico di coraggio e molta voglia di stare con il tuo bambino, ti aspettiamo!!

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