15 mesi + 10 giorni
Non voglio passare per la rompina di turno che non è nel mio stile e neanche desidero essere considerata una che "se le va a cercare" e meno che mai una mamma paranoica. La premessa è per dire che il valore (leggermente) alterato degli esami del sangue di Cico continua a ronzarmi in testa; se poi metto insieme tutti i dettagli delle varie facce che Cico ha al mattino in base a quello che ha mangiato la sera prima, il ronzio si fa ancora più forte.
Mi sono consultata con Francesca che, prima ancora che cugina e farmacista, è una amica simpaticissima e generosa che mi offre tantissimi consigli. Ho deciso quindi di fare una sorta di esperimento, questa volta nel mio stile. Cioè?
Avete in mente i libri di diete di Tizio e di Caio che, come premessa, ti dicono di aprire la dispensa e buttare via tutto e poi ricomprare ex novo? Mi sembrano consigli assurdi, un po' perché non sono etici in questi tempi di risparmio, un po' perché non fanno bene all'equilibrio psico-fisico: una persona o una famiglia, secondo me almeno, non posono cambiare abitudini alimentari dalla sera alla mattina.
Così ho deciso di provare a usare la farina di tipo "0", un po' meno raffinata di quella di tipo "00". Alcune marche la chiamano manitoba o farina americana. Vi confesso che questa è una prima grande sgrossatura in tema di farine, argomento che andrebbe studiato a fondo, perché le farine sono di tantissimi tipi. La più brava di noi food blogger è Daniela, celiaca, che, con un gruppo di amiche, scrive tutti i suoi consigli sul tema delle farine e dà le dosi giuste per fare le miscele e ottenere un prodotto simile, nell'utilizzo, alla farina "00". Se siete curiosi, date un'occhiata a Cucina senza glutine.
Poiché la farina tipo "0" è particolarmente adatta a cucinare dolci e torte lievitati, complice una cara amica che mi ha regalato un bidoncino da 1/2 chilo di marmellata di lamponi del Trentino, ho riaperto il mio quaderno di ricette per fare la prima della lista, la Torta di Linz, che appuntai nel lontano 1998, proprio in Alto Adige. La ricetta doc prevede l'uso della marmellata di ribes rosso, ma a me pare troppo aspra, specialmente se c'è un Cico in casa.
Cico ha storto il naso al primo assaggio, ma nel pomeriggio successivo ha addentato il suo quadrotto con una faccia di beata felicità. E io me ne sono andata al cinema da sola, di pomeriggio, proprio come ai vecchi tempi a vedere....
... Midnight in Paris di Woody Allen, Usa-Francia 2011
Sto ascoltando pareri discordanti su questo film che a me è parso invece molto romantico, ma con quel pizzico di citazionismo colto che ogni tanto ci vuole se non è eccessivo. Insomma ve lo consiglio, poi mi farete sapere che cosa ne pensate.
Avrete l'occasione di assistere al ritratto della Parigi degli anni Venti con la partecipazione eccezionale di Hemingway, Dalì, Picasso, Bunuel, Fitzgerald e tantissimi altri. Per ricordare i bei tempi in cui eravate universitari colti, sfaccendati e pieni di ideali.
LINZERTORTE
Ingredienti:
300 gr di farina tipo "0"
200 gr di burro
200 gr di zucchero
200 gr di mandorle con la buccia
2 uova
mezza bustina di lievito
1 cucchiaino raso di cannella
1 cucchiaino raso di chiodi di garofano in polvere
marmellata di lamponi (tanta, io ne ho usato mezzo chilo)
Procedimento:
Tritare in polvere fine le mandorle con la loro pellicina scura. Impastare velocemente gli ingredienti (tranne la marmellata, of course!), formando una palla che deve riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Stendere l'impasto su un foglio di carta da forno infarinato, senza alzare i bordi. Trasferire il foglio sulla teglia del forno. Ricoprire con la marmellata sciolta in po' di acqua tiepida. Formare delle strisce con un po' di pasta avanzata e disporle a grata.
Cuocere in forno già caldo a 180° C per circa 40 minuti.
Quando la torta è fredda, tagliarla a quadrotti e spolverizzare leggermente di zucchero a velo.
E' molto più buona il giorno dopo!