25 mesi + 17 giorni
Se l'abbondanza di portate proposta in Azur e Asmar indicava gioia di vivere e ricchezza culturale, la finestrella di oggi si apre su un film che mette in scena, nello stesso tempo, il cibo e il disgusto per il cibo.
Un contrasto che si fa evidente per la giovanissima Marie Antoinette di Sofia Coppola (Usa, 2006) nei fastosi dessert che ella ordina per la sua tavola personale. Ci sono dolci meravigliosi e barocchi come questo, accolti con gridolini di giubilo dalla regina e dalle dame
dove numerose alzate e piatti da portata ancora pieni rimangono intatti, mentre Marie Antoinette, dopo un'ubriacatura, si abbandona alle cure della cameriera.
Per finire questo fermo-immagine che, tolti i costumi, abbiamo forse in mente di aver visto anche nelle nostre case.
I sovrani a tavola davanti ai piatti vuoti, incapaci di mangiare anche il più piccolo boccone.
I sovrani a tavola davanti ai piatti vuoti, incapaci di mangiare anche il più piccolo boccone.
PENSIERO AUTOSVEZZANTE
Nel nostro (piccolo e privilegiato) mondo che può ben dire di aver sconfitto la fame, assistere allo spettacolo del bambino che mangia in modo diverso da come ci aspettavamo può essere veramente sconfortante e non è facile che una spiegazione - per quanto logica e coerente - sia sufficiente per convincersi davvero che va bene così.
Un aiuto può essere questo pensiero: noi, "eredi" di Maria Antonietta e dell'opulenza delle brioche al posto del pane, mangiamo troppo. I nostri figli lo sanno, perché sono guidati solo dalla vera fame del popolo, oppresso da una corte viziosa e sprecona. Quando avranno fame, verranno urlando con rastrelli e coltelli e, forse, faremo in tempo a offrir loro un macaron prima che ci taglino la testa.
ma sai che è proprio vero? io a volte non ho per niente fame, o comunque me la caverei con un piattino mignon e starei benissimo ugualmente.
RispondiEliminaPiù variato,meno quantità?
EliminaSì,mi convince...